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In Sicilia, l’economia del mare ha un valore di 10 miliardi: potenziare porti, autostrade del mare, infrastrutture, pesca, turismo e diporto per aumentare il Pil e creare opportunità lavorative per i giovani

Redazione

Il Pil della Sicilia, come confermano Svimez e Istat, cresce percentualmente più che nelle altre regioni, ma in termini di valore rimane tra i più bassi d’Italia. Industria e turismo, nonostante le ottime performance di quest’anno, non possono fare molto di più, mentre la siccità ostacola la ripresa dell’agricoltura. Tuttavia, per il futuro della Sicilia esiste una via alternativa: l’Isola, che settant’anni fa voltò le spalle al mare, può oggi riappropriarsi di questo rapporto e sfruttare il potenziale della blu economy.

L’economia del mare – che include porti e traffico marittimo, turismo e ristorazione, pesca sostenibile, cantieristica navale, nautica e turismo da diporto, sport e salute, ricerca scientifica, estrazioni marine e tutela ambientale – vale già quasi 10 miliardi di valore aggiunto, con 28.640 imprese e 82.409 addetti, nonostante sia tenuta al minimo regime. Cinque azioni mirate – valorizzazione delle infrastrutture e delle autostrade del mare, specializzazione dei giovani, miglioramento della qualità dei collegamenti, promozione della pesca e del turismo sostenibili e il binomio mare-sport-salute – potrebbero moltiplicare il Pil della Sicilia, portandolo a livello delle aree più ricche del Nord.

Queste cinque proposte saranno lanciate venerdì 28 giugno alle ore 9, presso il Marina Yachting Center del molo trapezoidale del porto di Palermo, durante il convegno “Il mare dentro” organizzato da “La Sicilia” in collaborazione con Dse Eventi, con il supporto dell’Its Academy di Catania “Fondazione mobilità sostenibile e trasporti” e il contributo di Cna Sicilia e dell’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale.

Dopo i saluti del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla; di Carolina Varchi, componente dell’Ufficio di presidenza della Camera; e di Alessandro Albanese, presidente della Camera di commercio di Palermo Enna; il presidente della Regione, Renato Schifani, terrà l’intervento introduttivo. Michele Guccione, redattore de “La Sicilia”, condurrà e modererà i lavori.

Il confronto sarà basato su due relazioni scientifiche: Adriano Giannola, presidente della Svimez, parlerà del rapporto tra Zes unica del Sud e autostrade del mare; mentre Alessandro Panaro, Chief of Med&Energy del centro studi Srm di Napoli collegato a Intesa Sanpaolo, analizzerà i dati aggiornati sui traffici marittimi, evidenziando il ruolo centrale della Sicilia dopo la crisi di Suez, soprattutto nei settori Ro-Ro ed Energy.

La prima tavola rotonda, dedicata ai porti e alle autostrade del mare, vedrà un contributo video di Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e Trasporti con delega ai porti, e gli interventi di Francesco Di Sarcina, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia orientale; Ivo Blandina, presidente di Uniontrasporti e vicepresidente vicario di Unioncamere Sicilia; Pietro Franza, A.d. di Caronte&Tourist; e Alessandro Aricò, assessore regionale a Infrastrutture e Mobilità.

Nella seconda tavola rotonda interverranno Luigi Rizzolo, presidente di Sicindustria; Gianpaolo Miceli, coordinatore Cna Balneari Sicilia; Andrea Ciulla, vicepresidente Assonautica italiana e presidente di Assonautica Palermo; Brigida Morsellino, direttrice Cda Its Academy di Catania e presidente dell’“International Propeller Club del porto di Catania e del Sud-Est Sicilia”; Alberto Pulizzi, dirigente generale dipartimento regionale Pesca; ed Edy Tamajo, assessore regionale alle Attività produttive.

Il ministro per le Politiche del mare, Nello Musumeci, insieme ad Antonello Piraneo, direttore responsabile de “La Sicilia”, tirerà le somme del convegno. Domenico Ciancio Sanfilippo, condirettore de “La Sicilia”, concluderà l’evento.

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