Con il surriscaldamento globale che accelera il cambiamento climatico, il mondo sta assistendo a un aumento significativo delle temperature estive. Le ondate di calore stanno diventando più frequenti, intense e prolungate, esponendo milioni di persone a rischi per la salute.
Redazione
In questo contesto, un fenomeno sempre più rilevante ma spesso sottovalutato è la cosiddetta “cooling poverty”, o povertà legata alla mancanza di accesso a sistemi di raffreddamento adeguati.
Questo problema si manifesta principalmente nelle aree più povere del mondo, dove le risorse economiche limitate impediscono alle famiglie di accedere a dispositivi di raffreddamento come ventilatori o condizionatori d’aria, aggravando così la vulnerabilità ai rischi associati alle alte temperature.
Cosa Significa “Cooling Poverty”?
Il termine “cooling poverty” si riferisce alla condizione in cui individui o famiglie non possono permettersi i mezzi necessari per mantenere un ambiente fresco durante le stagioni calde. Questo può includere la mancanza di accesso a condizionatori, ventilatori, o anche semplici metodi di isolamento termico nelle abitazioni.
La cooling poverty non è solo una questione di comfort, ma di salute pubblica. L’esposizione prolungata a temperature elevate può causare una serie di problemi di salute, tra cui colpi di calore, disidratazione, e peggioramento di condizioni croniche come malattie cardiovascolari e respiratorie.
Le Aree del Mondo Più Colpite
Le regioni più colpite dal fenomeno della cooling poverty sono quelle che combinano temperature elevate con elevati tassi di povertà. Tra queste, l’Asia meridionale e il Sud-est asiatico, l’Africa subsahariana, e alcune aree dell’America Latina e del Medio Oriente.
1. Asia Meridionale e Sud-Est Asiatico:
Paesi come l’India, il Pakistan e il Bangladesh registrano temperature estive che superano regolarmente i 40°C. In India, ad esempio, si stima che oltre il 30% della popolazione non abbia accesso all’elettricità e, di conseguenza, a sistemi di raffreddamento. In queste regioni, le ondate di calore provocano migliaia di morti ogni anno.
2. Africa Subsahariana:
La combinazione di povertà estrema e infrastrutture energetiche inadeguate rende molte parti dell’Africa subsahariana particolarmente vulnerabili. Ad esempio, in Nigeria, solo una piccola percentuale della popolazione ha accesso a condizionatori d’aria, mentre la maggioranza si affida a soluzioni inefficienti come ventilatori, che sono inutili durante i blackout elettrici, molto comuni nella regione.
3. Medio Oriente e Nord Africa (MENA):
Nonostante la relativa ricchezza di alcuni paesi del Golfo, altre nazioni della regione, come l’Egitto e il Sudan, affrontano seri problemi legati alla cooling poverty. Qui, l’aumento delle temperature è esacerbato dalla desertificazione, rendendo le abitazioni insopportabili durante i mesi estivi.
4. America Latina:
Sebbene le condizioni siano diverse all’interno del continente, aree come il nord del Brasile, il Venezuela e alcune regioni del Messico soffrono di cooling poverty a causa delle alte temperature e dell’instabilità economica che limita l’accesso a tecnologie di raffreddamento.
Casi di Studio
India: Nel 2015, un’ondata di calore in India causò la morte di oltre 2.500 persone. Gran parte di queste vittime viveva in condizioni di cooling poverty, senza accesso a mezzi di raffreddamento adeguati. Da allora, il governo ha iniziato a sviluppare piani per la gestione delle ondate di calore, ma la penetrazione dei condizionatori rimane bassa a causa dei costi elevati e della mancanza di accesso stabile all’elettricità.
Nigeria: Nel 2020, un rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha evidenziato che solo il 10% delle famiglie nigeriane ha accesso a condizionatori d’aria, nonostante le temperature estive superino regolarmente i 35°C. Questo ha portato a gravi problemi di salute pubblica, con un aumento delle malattie legate al calore e una maggiore mortalità.
Stati Uniti: Anche nei paesi sviluppati, la cooling poverty è un problema. Ad esempio, negli Stati Uniti, si stima che milioni di famiglie a basso reddito non possano permettersi di utilizzare l’aria condizionata durante le estati sempre più calde. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante nelle città del sud e sud-ovest del paese, come Phoenix, dove le temperature possono superare i 45°C.
Surriscaldamento Globale e Cooling Poverty
Ilcambiamento climatico è un fattore cruciale nell’esacerbare la cooling poverty. L’aumento delle temperature globali e la maggiore frequenza delle ondate di calore mettono sotto pressione le infrastrutture energetiche e aumentano la domanda di elettricità per il raffreddamento.
Tuttavia, nei paesi in via di sviluppo e nelle comunità povere, le reti elettriche spesso non sono in grado di far fronte a questa domanda, portando a blackout e interruzioni di corrente che peggiorano ulteriormente la situazione.Inoltre, il surriscaldamento globale sta causando eventi climatici estremi come incendi, siccità e inondazioni, che distruggono le infrastrutture esistenti e aumentano i costi energetici.
Le famiglie che già lottano per soddisfare i bisogni di base sono quindi ulteriormente spossessate e incapaci di affrontare le esigenze di raffreddamento.
Possibili Soluzioni
Affrontare la cooling poverty richiede un approccio multidimensionale che includa interventi a livello politico, infrastrutturale, economico e sociale.
1. Miglioramento delle Infrastrutture Energetiche: È essenziale potenziare le reti elettriche, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, per garantire un accesso stabile e affidabile all’energia. Investire in energie rinnovabili, come il solare, può essere una soluzione sostenibile per alimentare i sistemi di raffreddamento in aree remote o poveri di risorse.
2. Accesso Sostenibile ai Dispositivi di Raffreddamento: Promuovere l’accesso a condizionatori e ventilatori a basso costo e a basso consumo energetico può fare una grande differenza. Programmi di sussidi e incentivi per l’acquisto di questi dispositivi possono aiutare le famiglie a basso reddito a proteggersi dal calore.
3. Pianificazione Urbana e Progettazione Architettonica: Promuovere l’architettura bioclimatica, che tiene conto dell’ambiente e utilizza materiali e tecniche che riducono l’accumulo di calore, è fondamentale per affrontare la cooling poverty.
L’implementazione di spazi verdi nelle aree urbane può anche contribuire a ridurre l’effetto isola di calore, migliorando il benessere generale delle comunità.
4. Politiche Pubbliche e Sensibilizzazione: I governi devono implementare piani di gestione delle ondate di calore, che includano l’allerta precoce, la creazione di rifugi climatizzati accessibili e campagne di sensibilizzazione pubblica sui rischi legati alle alte temperature e su come mitigarli.
5. Finanziamenti Internazionali: Il sostegno da parte di organizzazioni internazionali e paesi più ricchi è cruciale per aiutare le nazioni più vulnerabili a sviluppare le infrastrutture necessarie e adottare tecnologie di raffreddamento efficienti.
Progetti come il Green Climate Fund potrebbero essere diretti anche alla lotta contro la cooling poverty.
La cooling poverty è una delle molte facce della disuguaglianza che il surriscaldamento globale sta accentuando.
Con il continuo aumento delle temperature globali, è urgente che governi, istituzioni internazionali e società civile agiscano per mitigare questo problema.
Garantire l’accesso universale a sistemi di raffreddamento sostenibili non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche di salute pubblica e di adattamento alle nuove realtà climatiche. Se non affrontata adeguatamente, la cooling poverty potrebbe diventare una crisi globale con implicazioni profonde per milioni di persone in tutto il mondo.