Il vaiolo delle scimmie è una malattia virale rara causata dal virus del vaiolo delle scimmie, appartenente alla famiglia dei Poxviridae. Sebbene il nome possa far pensare a una malattia che colpisce esclusivamente le scimmie, in realtà questo virus può infettare diversi mammiferi, inclusi gli esseri umani
Redazione
La malattia è stata identificata per la prima volta negli esseri umani nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo, in un bambino che viveva in un’area in cui il vaiolo umano era stato eliminato due anni prima. Da allora, sono stati segnalati casi sporadici in varie parti dell’Africa centrale e occidentale, ma dal 2022 si è registrato un aumento significativo dei casi in diverse regioni del mondo.
Diffusione e contagiosità
Il vaiolo delle scimmie si diffonde attraverso il contatto diretto con fluidi corporei, lesioni della pelle o delle mucose, e tramite goccioline respiratorie emesse durante la tosse o gli starnuti. Il contagio può avvenire anche attraverso il contatto con oggetti contaminati, come vestiti o biancheria da letto, oppure tramite il contatto con animali infetti, sia selvatici che domestici. Sebbene il virus possa essere trasmesso da persona a persona, questa modalità di trasmissione è generalmente meno efficiente rispetto al contatto diretto con animali infetti.
Il tasso di trasmissione del vaiolo delle scimmie tra esseri umani è considerato relativamente basso rispetto a malattie altamente contagiose come il COVID-19 o l’influenza. Tuttavia, la recente diffusione su larga scala, con focolai in aree geografiche in cui il virus non era precedentemente endemico, ha destato preoccupazioni a livello globale.
Sintomi del vaiolo delle scimmie
I sintomi del vaiolo delle scimmie sono simili, ma meno gravi, a quelli del vaiolo umano, malattia che è stata eradicata nel 1980. Dopo un periodo di incubazione di solito compreso tra 6 e 13 giorni (ma che può variare da 5 a 21 giorni), la malattia inizia con sintomi prodromici come:
- Febbre
- Mal di testa intenso
- Dolori muscolari
- Mal di schiena
- Linfonodi ingrossati (caratteristica distintiva rispetto al vaiolo umano)
- Brividi
- Spossatezza
Dopo uno o tre giorni dall’insorgenza della febbre, compare un’eruzione cutanea, che inizia spesso sul viso e si diffonde ad altre parti del corpo, compresi i palmi delle mani e le piante dei piedi. L’eruzione passa attraverso diverse fasi: macule, papule, vescicole, pustole e infine croste, che si staccano lasciando cicatrici. L’infezione di solito dura dalle due alle quattro settimane, e la maggior parte dei pazienti guarisce senza necessità di cure particolari.
Cause e fattori di rischio
Il vaiolo delle scimmie è causato dal Monkeypox virus, un orthopoxvirus strettamente correlato ai virus che causano il vaiolo e il vaiolo bovino. Il virus è zoonotico, il che significa che può essere trasmesso dagli animali agli esseri umani. Le modalità principali di trasmissione includono il morso o il graffio di animali infetti, il contatto con il sangue o i fluidi corporei di animali infetti, oppure la manipolazione di carne di animali selvatici.
Alcuni fattori di rischio per contrarre il vaiolo delle scimmie includono:
- Contatto diretto con animali selvatici in regioni endemiche
- Consumo di carne di animali selvatici non ben cotta
- Convivenza o contatto stretto con persone infette
Pericolosità per l’uomo
Il vaiolo delle scimmie, sebbene generalmente autolimitante, può essere pericoloso, soprattutto in bambini piccoli, donne incinte, e persone immunocompromesse. Il tasso di mortalità varia a seconda del ceppo virale; nei casi di infezione da ceppi dell’Africa occidentale, il tasso di letalità è generalmente inferiore al 4%, mentre per i ceppi dell’Africa centrale può raggiungere fino al 10%.
Nonostante la gravità della malattia, la maggior parte dei casi di vaiolo delle scimmie si risolve spontaneamente senza necessità di trattamenti specifici. Tuttavia, nei casi più gravi, può essere necessario un trattamento di supporto o l’uso di antivirali come il Tecovirimat, che è stato approvato per il trattamento del vaiolo delle scimmie in alcune nazioni.
Il vaiolo delle scimmie rappresenta una minaccia sanitaria globale emergente, con focolai sempre più frequenti e diffusi in aree non endemiche. Sebbene la trasmissione tra esseri umani sia meno efficiente rispetto ad altre malattie virali, la sua diffusione recente richiede una maggiore attenzione e misure di prevenzione, come il rafforzamento della sorveglianza sanitaria, la vaccinazione nelle popolazioni a rischio e l’adozione di comportamenti preventivi per limitare il contagio. Con una conoscenza adeguata e interventi tempestivi, è possibile ridurre l’impatto di questa malattia sulla salute pubblica.