Ven. Nov 1st, 2024

Negli ultimi anni, un numero crescente di pensionati italiani ha scelto di trasferirsi all’estero, spinti dall’obiettivo di ottenere una maggiore qualità della vita e, soprattutto, di ottimizzare il proprio reddito pensionistico. Questo fenomeno è in parte incentivato dalle condizioni economiche e fiscali favorevoli offerte da alcuni Paesi, che permettono di mantenere il proprio potere d’acquisto in modo più consistente rispetto all’Italia.

Redazione

Ma perché i Pensionati Italiani Vanno all’Estero?

    Per molti pensionati, vivere in Italia comporta un costo della vita elevato, tasse relativamente alte e limitate agevolazioni fiscali.

    Alcuni Paesi stranieri, invece, offrono vantaggi fiscali per chi si trasferisce in pensione, oltre a un costo della vita inferiore, che permette di vivere più comodamente anche con un assegno pensionistico medio o basso.

    Tra le ragioni principali che spingono i pensionati italiani a scegliere di trasferirsi vi sono:

    Tassazione ridotta o in alcuni casi nulla: molti Paesi offrono regimi fiscali vantaggiosi per chi porta la propria pensione dall’estero.

    Costo della vita inferiore: vivere in Paesi dove beni e servizi costano meno permette ai pensionati di aumentare il loro potere d’acquisto.

    Qualità della vita e clima: molte destinazioni offrono un clima mite tutto l’anno, un sistema sanitario accessibile e una cultura vicina a quella italiana.

    1. Le Destinazioni Più Gettonate

    Diverse mete si sono affermate nel tempo come particolarmente vantaggiose per i pensionati italiani. Di seguito, una panoramica delle destinazioni principali.

    Portogallo

    Il Portogallo è una delle destinazioni più ambite grazie a un regime fiscale molto vantaggioso per i pensionati stranieri. Fino al 2020, infatti, era possibile usufruire di una tassazione zero sulle pensioni per dieci anni. Anche se questa agevolazione è stata modificata, attualmente i pensionati italiani possono godere di un’imposta del 10% sulla pensione, una tassazione comunque inferiore a quella italiana. A Lisbona e Algarve, dove risiedono numerosi pensionati, il costo della vita è inferiore rispetto alle grandi città italiane, soprattutto per quanto riguarda il costo degli affitti e della sanità privata.

    Esempio: Un pensionato con un assegno di 1.500 euro al mese può godere di un tenore di vita paragonabile a quello di una persona con una pensione ben più alta in Italia, poiché il costo della vita complessivo (affitto, trasporti, cibo) è inferiore di circa il 20-30%.

    Spagna

    Anche la Spagna è una meta popolare, soprattutto nelle regioni della Costa del Sol e delle Isole Canarie, dove il clima è piacevole tutto l’anno. Il costo della vita è relativamente basso rispetto all’Italia, con una particolare convenienza nei settori dell’alimentazione, della sanità e degli affitti. La tassazione varia a seconda della regione, ma in generale è possibile ottenere una significativa riduzione fiscale rispetto all’Italia.

    Esempio: Un pensionato che vive a Malaga può godere di un’assistenza sanitaria pubblica di buona qualità e, allo stesso tempo, vivere con meno spese rispetto all’Italia, mantenendo un comfort abitativo che in Italia richiederebbe un reddito più alto.

    Albania

    Una meta in forte crescita negli ultimi anni è l’Albania. Qui il costo della vita è sensibilmente più basso rispetto ai Paesi dell’Europa occidentale, tanto che un pensionato italiano può vivere comodamente con circa 800-1000 euro al mese. La tassazione è vantaggiosa, e in alcune città, come Tirana, si sta sviluppando una comunità internazionale che rende più agevole l’adattamento.

    Esempio: Con una pensione di 1.200 euro, un pensionato italiano può permettersi di affittare un appartamento in centro città, coprire le spese di vitto e alloggio e avere un margine per spese extra, qualcosa di molto difficile da ottenere con lo stesso importo in Italia.

    Bulgaria

    Anche la Bulgaria offre un costo della vita molto basso e una fiscalità conveniente. Le città di Sofia e Plovdiv sono particolarmente popolari, con costi medi per affitti e servizi essenziali nettamente inferiori rispetto all’Italia. Inoltre, la tassazione sulle pensioni italiane è ridotta, il che permette di mantenere un reddito netto più alto.

    Esempio: Un pensionato con una pensione di circa 1.000 euro mensili in Bulgaria può vivere con meno preoccupazioni economiche rispetto a molte città italiane, e dedicare parte del proprio reddito ad attività ricreative, viaggi o cure mediche private.

    Tunisia e Marocco

    Per i pensionati che non temono un ambiente culturale diverso da quello europeo, Tunisia e Marocco sono opzioni attraenti. Questi Paesi offrono un costo della vita molto basso e, in alcuni casi, accordi fiscali che riducono significativamente la tassazione. Inoltre, la vicinanza geografica all’Italia permette di rientrare facilmente per le visite alla famiglia.

    Esempio: Un pensionato italiano in Tunisia con un reddito di 1.000 euro al mese può permettersi di vivere in una villa modesta e coprire tutte le spese di vitto e alloggio, un tenore di vita che in Italia richiederebbe una pensione superiore.

    1. Pro e Contro del Trasferimento all’Estero

    Trasferirsi all’estero in pensione non è privo di difficoltà e richiede un’attenta valutazione dei pro e dei contro.

    Pro:

    Maggiore potere d’acquisto: vivere in Paesi con costi più bassi consente ai pensionati di mantenere uno stile di vita migliore.

    Agevolazioni fiscali: molti Paesi offrono riduzioni o esenzioni sulle pensioni estere.

    Clima favorevole e stile di vita: luoghi come la Costa del Sol in Spagna o Algarve in Portogallo garantiscono un clima mite tutto l’anno.

    Contro:

    Distanza dalla famiglia: molti pensionati si trovano lontani dai propri cari, il che può essere un fattore di stress.

    Adattamento culturale: vivere in un Paese diverso comporta la necessità di adattarsi a una nuova cultura e a differenze linguistiche.

    Servizi sanitari: non tutti i Paesi offrono un sistema sanitario paragonabile a quello italiano, e in alcuni casi è necessario sottoscrivere un’assicurazione sanitaria privata.

    Il fenomeno dei pensionati italiani che si trasferiscono all’estero per migliorare la propria qualità della vita è in crescita e riflette il bisogno di massimizzare il potere d’acquisto delle pensioni in un contesto economico italiano che non sempre riesce a garantire un tenore di vita adeguato.

    Le mete più gettonate, come Portogallo, Spagna, Albania e Bulgaria, offrono una combinazione di vantaggi economici, climatici e sociali che rendono il trasferimento all’estero una scelta valida per molti pensionati.

    Tuttavia, questa decisione richiede un’attenta pianificazione e la consapevolezza delle sfide che si possono incontrare in un Paese straniero.

    Sul sito dell’INPS è disponibile il terzo Rapporto sulle pensioni pagate all’estero aggiornato al 2023: un’analisi approfondita dei dati sociali e previdenziali legati al fenomeno migratorio, ai suoi effetti, e alla comparazione tra i dati storici e gli esiti dei trasferimenti iniziati dopo il 2000.

    Il Rapporto confronta le serie storiche degli ultimi 13 anni relative alle pensioni erogate verso e dall’estero, evidenziando il trend di un nuovo movimento migratorio in costante crescita.

    I risultati saranno oggetto di un approfondimento durante il Convegno “@migrazione: da fenomeno sociale a fattore identitario”, organizzato in collaborazione con la Fondazione Migrantes, che si terrà il 23 gennaio 2025 presso Palazzo Wedekind a Roma.

    Alcune riflessioni sono state pubblicate, come di consueto negli ultimi anni, anche nel Rapporto Italiani nel Mondo, che uscirà il prossimo 5 novembre.

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