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Redazione
La vicenda del volo 571 delle Forze aeree Uruguaiane, preso a noleggio dalla squadra di rugby dell’Old Christians Club di Montevideo nel lontano 1972, e precipitato sulle Ande, è una di quelle storie che hanno avuto il maggiore impatto emotivo a livello mondiale all’epoca dei fatti.
Dei 45 passeggeri, 29 sopravvissero all’impatto, gli altri persero la vita. A oltre 4000 metri di altitudine, in uno degli ambienti più ostili del pianeta, i sopravvissuti riuscirono nell’impresa di salvare le proprie vite grazie a chi, la vita, l’aveva persa nel tremendo incidente.
Ciò che seguì fu quindi una lotta estenuante per la sopravvivenza, segnata da drammatici retroscena di cannibalismo, in cui le vittime furono costrette ad adottare misure estreme per sconfiggere la fame e le condizioni climatiche avverse.
In questo contesto implacabile, emersero storie di resilienza umana e sacrificio che delinearono un capitolo singolare nella storia della sopravvivenza contro tutte le probabilità.