Sab. Mag 4th, 2024
donna al lavoro che inquadra con il tablet un impianto industriale

Per anni, il termine “Made in China” è stato associato all’industria manifatturiera, identificando la nazione come la principale “fabbrica del mondo”. Tuttavia, a causa di diversi fattori, molte imprese stanno ora prendendo la decisione di spostare la propria produzione al di fuori della Cina

Redazione

Esplorando l’ambiente dell’incertezza geopolitica

Le tensioni geopolitiche influenzano direttamente le dinamiche commerciali. Nel 2020, il governo degli Stati Uniti ha introdotto l’iniziativa “Clean Network” in risposta alle crescenti preoccupazioni sulla sicurezza delle tecnologie cinesi.

Questa iniziativa ha guadagnato rapidamente consenso tra i governi democratici, con oltre 60 nazioni impegnate a rispettarne i principi entro dicembre 2020, inclusi Paesi come Regno Unito, Grecia, Singapore, Australia e Taiwan.

Nonostante il cambio di amministrazione negli Stati Uniti, l’attenzione sulla sicurezza delle tecnologie cinesi persiste anche nell’UE e nel Regno Unito.

Nel 2023, diverse nazioni hanno vietato l’uso di TikTok sui dispositivi governativi, citando rischi per la sicurezza nazionale.

Anche nel settore privato, le aziende devono affrontare sfide simili, specialmente riguardo alla conformità normativa e alla gestione di informazioni sensibili.

È essenziale per loro comprendere la sicurezza della supply chain e avere fiducia nella sua integrità.

Un esempio è Apple, che ha spostato parte della produzione degli iPhone in India e sta valutando di fare lo stesso per gli iPad. Altre aziende, come TSMC e Mazda, stanno riducendo la loro dipendenza dalla produzione cinese.

Oltre alle preoccupazioni per la sicurezza, l’attuale scenario mondiale offre opportunità per diversificare la geografia produttiva.

Le aziende che hanno una catena di approvvigionamento resilienti sono in grado di adattarsi meglio alle sfide impreviste, come dimostrato durante la pandemia da Covid-19.

A lungo termine, allontanarsi dalla produzione cinese non è solo una risposta alle incertezze geopolitiche attuali, ma anche un passo verso una maggiore resilienza aziendale e sostenibilità.

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