Sab. Mag 18th, 2024

Nelle passate settimane, una serie di incendi devastanti hanno flagellato Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Algeria, Tunisia e Canada, lasciandosi dietro un bilancio catastrofico in termini di perdite di vite umane e danni naturali ed economici. Nonostante gli incendi rappresentino un fenomeno intrinseco in molti ecosistemi, analisi recenti supportate dai dati satellitari, hanno messo in luce la loro crescente frequenza, in determinati periodi dell’anno

Redazione

Il riscaldamento globale in costante aumento e l’incremento degli eventi meteorologici estremi hanno fatto registrare un aumento nella frequenza degli incendi. Per restare in Europa, Grecia e Italia hanno subito i devastanti effetti di incendi su larga scala.

Il Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS, European Forest Fire Information System) ha riportato che, fino al 29 luglio 2023, oltre 234.516 ettari di territorio sono stati divorati dalle fiamme in tutta l’Unione Europea solo nel corso di quest’anno. Questa situazione richiede un’immediata attenzione e l’adozione di misure efficaci per fronteggiare l’emergente minaccia.

In risposta a tale sfida, l’Agenzia Spaziale Europea ha lanciato una versione aggiornata dell’Atlante Mondiale degli Incendi dell’ESA, che offre un’analisi dettagliata delle aree incendiate in tutto il pianeta.

Attraverso la piattaforma interattiva è possibile comparare la frequenza degli incendi tra diverse nazioni e analizzare l’andamento temporale di tali eventi. L’atlante è stato inizialmente lanciato nel 2019, con l’intento di fornire supporto alle Agenzie di Protezione Civile e ai Corpi dei Vigili del Fuoco in Europa.

Il World Fire Atlas si avvale dei dati provenienti dal radiometro di temperatura delle superfici marine e terrestri (SLSTR) del satellite Copernicus Sentinel-3A. Questo sensore funziona come un termometro nello spazio, sfruttando la radiazione infrarossa termica per misurare la temperatura della superficie terrestre. Tale approccio consente di rilevare gli incendi in corso.

Sebbene il servizio non riesca a individuare ogni singolo incendio a causa di limitazioni legate alle orbite dei satelliti e alla presenza di nuvole, esso rappresenta statisticamente l’andamento mensile e annuale. Entro dicembre 2023, saranno inclusi anche i dati provenienti dal satellite Copernicus Sentinel-3B.

In base alle informazioni fornite dal World Fire Atlas, nei sette anni passati diverse regioni, tra cui Portogallo, Italia, Grecia, Francia e Spagna, hanno sperimentato un notevole numero di incendi. Il picco massimo di incendi è stato registrato in Portogallo nell’agosto 2016 e nell’ottobre 2017.

I dati evidenziano altresì come il Canada abbia affrontato un totale di 11.598 incendi nei primi sette mesi dell’anno in corso (fino al 27 luglio 2023). Questo segna un notevole incremento del 705% rispetto alla media degli incendi rilevati nei sei anni precedenti, ossia rispetto agli incendi avvenuti nel periodo dal 1° gennaio al 31 luglio.

Attualmente, il Canada sta fronteggiando la peggiore stagione di incendi mai registrata nel suo territorio, con oltre 10 milioni di ettari di terreno devastati dalle fiamme, e le previsioni attuali indicano un possibile peggioramento della situazione.

Olivier Arino, dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha commentato: “La reintroduzione del World Fire Atlas rappresenta un’opportunità di inestimabile valore per Autorità, enti di ricerca e organizzazioni internazionali, poiché consente di acquisire una comprensione più approfondita della distribuzione e della frequenza degli incendi globali. Questa risorsa offre la possibilità di sviluppare strategie più efficaci per la prevenzione e la gestione degli incendi a livello mondiale”.

“L’impegno costante da parte dell’Agenzia Spaziale Europea, del Programma Copernicus e dell’Unione Europea nel fornire un accesso continuo a questa risorsa di inestimabile valore sottolinea l’importanza di sfruttare le tecnologie spaziali per affrontare le attuali sfide ambientali”.

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